Protezione del Patrimonio e Passaggi Generazionali

Lo Studio si occupa, in concerto con professionisti del settore, di fornire consulenza in merito agli strumenti di protezione patrimoniale con lo scopo di:

A) preservare il patrimonio per permetterne il godimento attuale;

B) Organizzare il passaggio generazionale secondo la propria volontà, ottimizzando l’impatto fiscale, ma soprattutto evitando che si producano controversie future.

Di seguito alcuni cenni sui principali:

Il fondo patrimoniale

Il più tradizionale strumento di protezione patrimoniale è il fondo patrimoniale. E’ un vincolo posto da uno o entrambi i coniugi, ovvero da un soggetto terzo, su determinati beni, nell’interesse della famiglia. Lo scopo è quello di creare un patrimonio “separato”, non aggredibile, rivolto a soddisfare i bisogni familiari.

Il fondo patrimoniale è costituito per atto pubblico o per testamento. Oggetto del fondo può essere la proprietà, ma anche diritti reali quali l’usufrutto. Molti ritengono che non possano essere oggetto del fondo l’azienda e le quote societarie. La costituzione del fondo determina solo un vincolo di destinazione sui beni, ma non incide sulla proprietà dei beni stessi che rimane in capo ai coniugi ovvero ad uno di essi. I beni costituenti il fondo sono vincolati al soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Pertanto i creditori possono aggredire i beni del fondo solo per debiti contratti per soddisfare i bisogni della famiglia. I creditori “commerciali” rimangono a bocca asciutta.

Il fondo patrimoniale è uno strumento semplice ed economico, che necessita però di 5 anni per consolidarsi ed è purtroppo provvisorio. Infatti, il fondo patrimoniale si estingue in caso di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Non è sufficiente la semplice separazione. Può essere sciolto anche per volontà delle parti.

Il trust

Il trust è uno strumento di origine anglosassone, che può essere utilizzato per la protezione del patrimonio. In Italia, il trust si è diffuso dopo la ratifica di una convenzione internazionale (Aia del 1985). Manca una specifica normativa italiana, per cui sono le parti che stabiliscono le regole del proprio trust. Il rischio è che queste regole, se stabilite senza cautela e professionalità, possano essere considerate nulle o inefficaci da un giudice italiano.

Come funziona il trust? Una persona chiamata trustee gestisce il patrimonio ricevuto da un altro soggetto, denominato disponente (o settlor). La gestione avviene a beneficio di un soggetto (beneficiary) oppure per uno scopo prestabilito. Ad esempio per far giungere il patrimonio agli eredi. Il patrimonio oggetto del trust può comprendere beni immobili o beni mobili, e quindi anche tutti i beni di una persona.

L’effetto che ci interessa, per la protezione patrimoniale, è che il trust produce lo spossessamento dei beni conferiti. Ciò significa che i beni vanno a costituire un patrimonio separato rispetto agli altri beni del disponente, del trustee e dei beneficiari. La conseguenza più importante e che i creditori di costoro non possono aggredire i beni in trust. Tale effetto si chiama segregazione.

In conclusione, il trust è un istituto molto sofisticato. Va maneggiato con attenzione per evitare violazioni della normativa italiana. Permette una enorme personalizzazione e risposta alle più varie esigenze. Purtroppo, il trust è un atto a titolo gratuito come il fondo patrimoniale. Quindi per consolidarsi, rispetto alle azioni revocatorie abbisogna di un termine di 5 anni.

Il patto di famiglia

Il patto di famiglia è stato introdotto nel 2006 (L. 14 febbraio 2006, n. 55). La disciplina è contenuta negli artt. 768-bis e seguenti cod. civ. Nei fatti è un contratto con cui l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda ai discendenti. Lo scopo dello strumento è quello di favorire il passaggio generazionale dell’impresa. In deroga al generale divieto di patti successori.

Il patto di famiglia va concluso per atto pubblico. Devono essere presenti dal notaio i futuri eredi legittimari, cioè coloro che erediterebbero necessariamente se si aprisse la successione dell’imprenditore. Gli assegnatari prescelti per gestire l’azienda dovranno impegnarsi a liquidare i soggetti esclusi. In Italia infatti non è possibile diseredare gli eredi legittimari, cioè i parenti più stretti.

In conclusione, il patto di famiglia è uno strumento utile per programmare in anticipo il passaggio generazionale dell’impresa, ma richiede una enorme coesione familiare. Determina effetti che solo indirettamente comportano la protezione del patrimonio dei debitori.

Le società come strumenti di protezione patrimoniale

La società holding familiare è una società avente uno scopo non propriamente commerciale. Lo scopo è tutelare il patrimonio della famiglia, separandolo della problematiche personali. Facilitare ed ottimizzare fiscalmente il passaggio generazionale del patrimonio. Può aiutare molto anche ad evitare le controversie tra eredi sulla spartizione dell’eredità.

Si possono utilizzare tutte le tipologie societarie a seconda delle specifiche esigenze. A differenza di quanto si possa credere, possono essere assai vantaggiose anche le società di persone. Parliamo di Società semplice, Società in nome collettivo o Società in accomandita semplice. Diversi e specifici vantaggi/svantaggi hanno anche le società di capitale e, al limite, anche le società estere.

Le società di persone

La Società semplice (s.s.) offre numerosi vantaggi. Vi è un’ampia discrezionalità nella regolamentazione dei rapporti sia interni che esterni. Ad esempio nella distribuzione degli utili. Non occorre tenere le scritture contabili, e dunque le spese sono minori. Il limite maggiore è la possibilità per il creditore personale del socio di chiedere la liquidazione della quota.

Le altre società di persone (S.n.c. e S.a.s.) hanno il vantaggio che il creditore particolare del socio non può chiedere la liquidazione. Le spese del commercialista per scritture contabili ed obblighi dichiarativi sono più gravose. Per quanto riguarda le società di capitali, si tratta di Srl, S.p.A. o SApA hanno costi di gestione più alti, le quote sono pignorabili (con difficoltà però). Possono essere gestite con professionalità anche tramite amministratori esterni. Il credito bancario è più facile.

In conclusione, la società holding famigliare è probabilmente il migliore strumento di protezione del patrimonio e trasmissione alle future generazioni. Per la realizzazione del progetto di tutela, è richiesta però un’assistenza e consulenza specifica. Le possibilità sono molteplici e vanno ritagliate sulla posizione personale e familiare.

L’intestazione fiduciaria

Non molti sanno che è perfettamente lecito intestare i propri beni e quote a società fiduciarie. Le società fiduciarie sono particolari società autorizzate dal Ministero dello Sviluppo Economico, che offrono servizi di gestione patrimoniale. Come funziona l’intestazione fiduciaria? Mediante il contratto fiduciario, che rimane segreto (tranne al fisco), si intestano i propri beni alla società fiduciaria. La società fiduciaria esercita i diritti propri del proprietario, secondo le sue istruzioni. Il proprietario rimane occulto di fronte ai terzi. L’intestazione fiduciaria determina una segregazione patrimoniale del bene e facilità il trasferimento dello stesso. Tuttavia, per non incorrere in revocatorie da parte dei creditori è necessario compiere l’intestazione fiduciaria con attenzione.

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